Antibiotici: perché non funzionano più?

Antibiotici: perché non funzionano più?

Dati allarmanti arrivano dai centri sanitari di tutta Europa: i batteri sembrano essere diventati resistenti agli antibiotici, con l’insorgere di un numero sempre maggiore di casi nei quali i medicinali non riescono a debellare malattie che prima sconfiggevano con assoluta tranquillità. Cosa sta succedendo? L’abuso dei farmaci e le non corrette abitudini a tavola sarebbero le cause principali di questo fenomeno che nell’ultimo anno è costato la vita a ben 25mila persone in Europa, di cui 7.000 solo in Italia.

Antibiotici: ospedali covi di batteri killer

La Società di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), ha lanciato “un allarme nell’allarme”. Sembrerebbe infatti che parte dei decessi causati dalla mancata efficacia di antibiotici somministrati a pazienti, deriverebbero da patologie contratte negli ospedali, dove a quanto pare vivrebbero “liberi” batteri sempre più resistenti. I contagi possono avvenire in tantissimi modi, tra i quali l’utilizzo di macchine per la respirazione non correttamente sterilizzate (e lo stesso vale per altri strumenti), ma anche attraverso le mani degli operatori che mancherebbero gravemente di attenzioni al lavaggio. Le patologie che più si contraggono in ospedale a causa di malasanità sono stafilococco aureo, pseudomonas e Klebsiella pneumoniae. Alimenti e abitudini a tavola rappresentano l’altro ostacolo che si interpone tra l’efficacia dei farmaci e batteri resistenti. Questi ultimi sembrerebbero presenti in grandi quantità soprattutto nella carne, in particolare pollame. Da recenti analisi veterinarie è emerso che i batteri normalmente eliminati all’80% da determinati farmaci, oggi resistono molto più che in precedenza contaminando gli alimenti in una percentuale molto più alta. L’igiene è una questione alla quale va riservata particolare attenzione anche e soprattutto in cucina: oltre alla pulizia accurata delle mani, bisogna provvedere ad un lavaggio efficace di tutti quegli strumenti che possono entrare in contatto soprattutto con gli alimenti a rischio, come ad esempio coltelli e taglieri.

Neonati a rischio infezioni: l’Italia sale nella classifica di abuso farmaci e decessi per resistenza batteri

L’Italia è ora quinta, dopo Grecia, Francia, Belgio e Lussemburgo per consumo giornaliero di antibiotici. I maggiori centri sanitari dislocati in Europa chiedono a gran voce che vengano effettuate campagne preventive contro l’abuso di farmaci e che si prendano provvedimenti sulle condizioni igieniche dei presidi ospedalieri. I dati sono allarmanti, soprattutto perché coinvolgono maggiormente i bambini. Ogni anno, quasi sette milioni di neonati vengono sottoposti a trattamenti contro malattie infettive: di questi sette milioni, un milione muoiono a causa dell’inefficacia del trattamento. L’abuso dei farmaci sta provocando un aumento decisamente preoccupante dei batteri multi-resistenti. La lotta va fatta su più fronti, secondo i Neonatologi italiani. In primo luogo i governi devono promuovere la ricerca, stabilendo anche accordi con le case farmaceutiche. Quindi, occorre assolutamente una maggiore educazione alla prevenzione. Qualche appello sembrerebbe essere stato raccolto e pare che 15 nuovi farmaci saranno messi in commercio entro il 2020 e dovrebbe trattarsi di cure più efficaci di quelle attuali contro le infezioni. Il dott. Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, spiega che in tutto i farmaci in via di sviluppo sono circa 7.000, con i quali dovrebbero essere risolti casi di malattie anche importanti, come l’Epatite C.

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