Non vi sarebbe alcuna correlazione scientifica tra il consumo di caffè e l’insorgere di tumori: questo il risultato dell’ultima ricerca condotta dall’OMS. Si tratta di un verdetto atteso da oltre 20 anni, ovvero da quando, nel 1991, il caffè era stato inserito tra le possibili cause del cancro alla vescica. Da quel momento sono stati eseguiti ben 500 studi sulla bevanda che hanno portato, alla fine, ad escludere qualsiasi relazione tra il consumo della stessa e l’insorgere di determinate patologie. Oltre alla totale assoluzione, anche una sorpresa: il caffè sembrerebbe avere effetti positivi per il cancro al fegato e al collo dell’utero.
Tumori: in arrivo una nuova classe di farmaci contro il mieloma
Lo chiamano “killer seriale” e sembrerebbe aver dato dei risultati senza precedenti: si tratta di un nuovo medicinale, il primo di una nuova classe di farmaci, in grado di attaccare ed uccidere le cellule del mieloma, ovvero il cancro del sangue. La nuova molecola sperimentale avrebbe due incredibili capacità: non solo quella di distruggere le cellule malate, ma anche quella di stimolare il sistema immunitario nella riproduzione di nuove cellule sane, connubio che potrebbe significare guarigione quasi certa. Il farmaco è stato approvato dall’UE e presentato a Copenaghen, al Congresso dell’Associazione europea di ematologia. Sulla questione è intervenuto anche il Direttore del Dipartimento di oncologia dell’Università di Torino, Antonio Palumbo, che ha dichiarato che, grazie al nuovo farmaco:
Abbiamo visto nei pazienti dei risultati senza precedenti in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia e di risposta generale alla terapia.
Tra i tumori, il mieloma multiplo non ha ancora una cura definitiva e l’efficacia della nuova terapia fa ben sperare di aver intrapreso finalmente la strada giusta. Attualmente, l’Italia rappresenta l’avanguardia per la ricerca dei trattamenti contro il cancro.
Alberto Mantovani: all’oncologo italiano il riconoscimento europeo 2016
Sono oltre un migliaio le ricerche attive per il medico italiano Alberto Mantovani, vincitore del riconoscimento europeo “Premio di Oncologia” 2016 per i risultati ottenuti dai suoi studi sulle cure per i tumori. Il ricercatore, anche direttore scientifico e docente all’Humanitas di Milano, ha commentato a caldo il premio appena ricevuto, dichiarando che:
Il premio non va solo a me, ma anche al mio istituto, a tutto il mio gruppo, compresi i tecnici. E’ un riconoscimento anche a chi ci sostiene nella ricerca.
Mantovani è conosciuto soprattutto per aver rispolverato e ripreso la teoria del 1863 del medico tedesco Rudolf Wirchow, dimostrando come la nascita e la crescita del cancro sia legata all’infiammazione. Ciò significa che ci sarebbero delle cellule del sistema immunitario, definite “cellule infedeli”, che, provocando infiammazione al sistema, favorirebbero la crescita del cancro. Quanto dimostrato da Mantovani è oggi oggetto di studio nei più importanti istituti di ricerca del mondo, per cercare di capire come intervenire dopo questa importante scoperta. Secondo lo stesso oncologo, le strade sarebbero due: o si agisce attraverso nuove immunoterapie cercando di recuperare la fedeltà delle infedeli, oppure si tenta di bloccare queste cellule con dei farmaci specifici in fase di sperimentazione.