Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha rilasciato un’intervista a Repubblica, per spiegare il suo punto di vista sulla situazione dei conti pubblici degli Stati europei. Dalle sue parole è emerso che l’Italia, per quanto riguarda la politica di bilancio a medio termine, non sarebbe un modello da seguire. L’idea è la stessa del presidente dell’economia Pier Carlo Padoan, ovvero che il deficit pubblico non sia la strada giusta per favorire la crescita economica, peraltro essenziale. In sostanza, un debito non può essere superato con un altro debito.
Jens Weidmann: creare una commissione indipendente per valutare l’osservanza delle regole
Il numero uno della banca centrale tedesca ha parlato a tutto campo in merito alla situazione economica europea. Jens Weidmann ha innanzitutto espresso il proprio scetticismo nei confronti della politica italiana che sembrerebbe voler coprire il debito pubblico contraendo altri debiti. Le riforme vanno bene, ma devono essere mirate alla crescita economica. Non è mancata poi una frecciatina al premier italiano Matteo Renzi, che proprio qualche giorno fa aveva invitato il presidente della Bundesbank ad occuparsi della Germania e non dell’Italia. Il tedesco ha risposto che l’interesse dei vertici della BCE è quello della solidità e della crescita costante per tutto l’Eurogruppo, Italia compresa. Gli è stato poi chiesto cosa pensasse in merito ai Paesi che non rispettano gli obbiettivi fissati per il risanamento del deficit. Il banchiere tedesco si è espresso a sostegno della creazione di una commissione indipendente che abbia lo scopo di valutare con obiettività se e che tutte le regole imposte dall’UE vengano rispettate. Infine, qualche parola anche sulla Germania, accusata da molti di forte egoismo. Il presidente della Bundesbank ha spiegato che è innanzitutto sbagliato accusarsi a vicenda: questo modo di procedere, di fatto, impedisce qualsiasi percorso comune verso la crescita economica di tutta l’Europa. Ha poi spiegato che ci sono dei motivi che portano ad la Germania ad avere un surplus commerciale, e in particolare si tratta dell’invecchiamento della popolazione e del calo del prezzo del petrolio.
Il presidente della Bundesbak mette in guardia Matteo Renzi sul debito pubblico
Il premier italiano non ha preso bene le parole di Jens Weidmann di qualche giorno fa. Il numero uno della banca centrale tedesca aveva dichiarato:
Da quando esiste l’Unione monetaria, le regole del patto di stabilità e crescita sono state violate da alcuni Stati, fra i quali anche l’Italia, più spesso di quanto siano state osservate.
Secondo il banchiere tedesco, potrebbe tornare la tempesta sul debito pubblico e né l’Italia, né altri Paesi, sembrerebbero mostrare la volontà di procedere con maggiore integrazione rispetto ai bilanci. Tuttavia, il tedesco si era espresso favorevolmente sulla politica di riforme attuate dall’Italia, e in linea con il pensiero del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan si era detto fiducioso in merito alla condivisione di responsabilità tra gli Stati dell’UE. Infine, Weidmann ha sostenuto che l’idea di distribuire denaro ai cittadini va assolutamente esclusa, poiché, al contrario, si rischierebbe di dividere la politica monetaria dalla politica di bilancio, ovvero rinunciare agli attuali progetti di crescita lanciati dall’Eurogruppo.