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Intel: prestazioni eccezionali con il nuovo CPU a 10 Core

A Taipei è andato in scena l’evento Computex 2016, durante il quale anche Intel ha presentato i suoi nuovi prodotti. Nello specifico si tratta di due famiglie di processori, concepite per prestazioni super in due diversi ambiti. Si tratta degli Xeon E3-1500 v5 e dei Core i7 Extreme Edition, i primi concepiti per le nuove esigenze dei server dei fornitori di servizi cloud, i secondi per gamer e creatori di contenuti multimediali. L’azienda ha puntato sulle prestazioni con delle migliorie della propria tecnologia che rasentano la perfezione e per questo, naturalmente, valutate il giusto (alto) prezzo.

Intel: svelati al Computex 2016 i miglioramenti dei processori Kaby Lake, ma non le specifiche

Gli Xeon E3-1500 v5 si baseranno su architettura Skylake, per velocizzare la distribuzione di video e di contenuti multimediali. Le già alte prestazioni degli Xeon verranno quindi potenziate con l’elaborazione grafica integrata delle CPU Iris Pro P580. Con questa combinazione, i server dei fornitori di servizi cloud potranno contare su due flussi Hevc in tempo reale per video 4K a 30 Fps e fino a 18 flussi Avc per video 1080p a 30 Fps. I miglioramenti delle prestazioni sono stati quantificati da Intel in una percentuale di +26%. La nuova famiglia degli Xeon supporta anche livelli più alti di memoria (fino a 64 GB di Ddr4 a 2.133 MHz), oltre ad una connettività più veloce e una maggiore flessibilità. I Core i7 Extreme Edition saranno invece basati sull’architettura Broadwell-E; i nuovi modelli sono quattro: 7-6800K, i7-6850K, i7-6900K e i7-6950K. Fattore comune a tutti i modelli è un TDP di 140 Watt e la compatibilità con il socket LGA 2011-v3. Numero di core, frequenza di clock e dimensione della cache rappresentano invece le differenze tra i nuovi gioiellini dell’azienda statunitense. Prezzo stimato per la versione da 10 core è di 1.723 dollari.

Sviluppo dei microprocessori: è finita l’era del “Tick-Tock”?

Con la definizione Tick-Tock si intende l’approccio allo sviluppo dei microprocessori, introdotto da Intel nel 2005 per indicare le varie fasi di sviluppo delle CPU. Nello specifico, la fase Tick riprende le architetture degli anni precedenti, la fase Tock introduce nuove tecnologie. A partire da quest’anno, l’approccio è cambiato, ed è stato definito dallo stesso colosso americano come “Tick-Tock-Tock”, o anche come PAO (Process, Architecture, Optimization). Come si è visto nella presentazione dei nuovi prodotti al Computex 2016, l’industria ha preso una nuova strada chiamata “efficienza”, e da qui la linea guida di puntare sulle prestazioni. Quali sono le differenze tra il Tick-Tock e il PAO? Certamente, il primo processo era più lineare, realizzato a cadenze regolari di 12 mesi. Dal 2010 al 2015 si sono succeduti, in ordine cronologico: Westmere, Sandy Bridge, Ivy Bridge, Haswell, Broadwell e Skylake. Ora però non è più possibile perseguire il concetto di innovazione, lavorando a cadenza annuale. Il processo PAO è stato quindi così illustrato da un portavoce della società: “Pianifichiamo di introdurre nuovi processori Core per desktop, per notebook e nuove CPU Xeon ad una cadenza differente. Ci aspettiamo di allungare i tempi di impiego del processo produttivo a 14 nanometri e in futuro anche dei 10 nanometri, migliorando sempre di più i nostri prodotti e le nostre tecnologie preesistenti”. L’era del Tick-Tock è finita.

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