Negli ultimi anni, mangiare senza glutine sembra essere diventata una moda, ma a parte chi lo fa per delle proprie convinzioni, rimangono numerosissimi coloro che sono affetti realmente da questa malattia. Nel corso del tempo, sulla celiachia sono stati svolti diversi studi e, finalmente, ci sarebbero più certezze sulle cause: è tutto scritto nei geni già alla nascita. Analizzando un campione di persone affette dal disturbo, è stato riscontrato che il 95% di esse presentavano una variante genetica assente nelle persone comuni. Nello specifico, il problema risiederebbe regione cromosomica HLA.
Celiachia: la scoperta del Consiglio nazionale delle ricerche
Sembrerebbe essere stato scoperto, finalmente, il perché alcuni soggetti siano più predisposti di altri ad ammalarsi di celiachia. Le industrie alimentari non c’entrano assolutamente nulla, né lo stile di vita delle persone. Purtroppo, tutto sarebbe già scritto dalla nascita: infatti, come se fosse una specie di sindrome, coloro che risultano intolleranti al glutine, nel 95% dei casi presentano una variante genetica per quanto riguarda i cromosomi HLA. Tale variante modificherebbe la risposta immunologica al glutine del grano, scatenando l’allergia. Giovanna Del Pozzo, ricercatrice dell’Igb-Cnr, ha spiegato che:
I geni in questione sono DQA1*05 e DQB1*02 del locus HLA, che codificano la molecola HLA-DQ2.5 la quale, a sua volta, lega alcune sequenze peptidiche del glutine che l’organismo dei pazienti celiaci riconosce come estranee, attivando le cellule del sistema immunitario.
I risultati di questo studio risultano importanti sia per chi è affetto dal disturbo, sia per chi non lo è. Nel primo caso, potranno essere avviate con più certezze le sperimentazioni riguardo eventuali possibili vaccini o cure, ma sarà anche possibile una maggiore prevenzione. Nel secondo caso, si tratta di una scoperta che va a tranquillizzare quella larga fetta di società che aveva addossato alle aziende alimentari la colpa di tanta intolleranza. Oltretutto, questo studio farà desistere molti dall’autodiagnosi, poiché non è raro che tanti si dichiarano celiaci senza aver provveduto a sottoporsi ai necessari controlli di rito.
Cosa occorre sapere sull’intolleranza al glutine?
La celiachia, purtroppo, vive di molta informazione/disinformazione. In Italia, il numero dei soggetti affetti da tale disturbo è stimato 1 a 100. Eppure, anche da quanto rivelano gli acquisti di cibo senza glutine nei supermercati e nelle farmacie, i celiaci sembrerebbero molti di più. Definirla una moda sarebbe surreale, eppure dal web sono partiti diversi falsi allarmi che vorrebbero le industrie alimentari come responsabili del disturbo. La scienza ora dimostra che non è così che oltretutto non sia raccomandabile modificare la propria alimentazione togliendo ciò che esiste in natura e che per natura il nostro corpo utilizza. Si raccomanda quindi di sottoporsi a tutti gli esami del caso qualora ci sia il sospetto di essere affetti dal disturbo. In caso l’intolleranza venga accertata, occorre assolutamente informarsi su come gestire la dieta anche cambiando abitudini quotidiane non solo legate al cibo, ma anche all’utilizzo di pentole e posate, poiché la contaminazione del glutine è “facilissima”. Infine, essendo riconosciuta come malattia, l’intolleranza al glutine accertata prevede che al soggetto affetto venga passato un assegno dallo Stato per effettuare la propria spesa alimentare.