Vaccino: un unico antidoto contro tutti i tumori sperimentato a San Martino

Vaccino: un unico antidoto contro tutti i tumori sperimentato a San Martino

Si tratterebbe di una nuova importante cura, ma anche di una rivoluzione culturale: questo è il pensiero di Gilberto Filaci, vicedirettore del Cebr di Genova, ovvero il centro nel quale è in sperimentazione un vaccino che risulterebbe efficace contro qualsiasi tipo di cancro. La cura prevede l’utilizzo del sistema immunitario per combattere la mutazione delle cellule, e sarebbe proprio questa, secondo il ricercatore, la rivoluzione nel campo della lotta ai tumori. La risposta ai test, effettuati per ora su 14 pazienti, sembrerebbe aver confermato l’efficacia di questo sistema

Vaccino: compiuto il primo passo verso la cura universale contro i tumori

Alla base della ricerca e della sperimentazione guidata da Gilberto Filaci vi sarebbe il concetto di immunoterapia. Il medico ha spiegato che: “Il sistema immunitario ci difende anche dai tumori perché le cellule neoplastiche insorgono in tutti noi solo che nella maggioranza dei casi il sistema immunitario le riconosce e le uccide per tempo”. Ciò significa che il nostro organismo, in modo spontaneo e naturale, sa riconoscere ed eliminare presenze estranee nocive. Sfruttando questa capacità del sistema immunitario, l’idea è quella di somministrare nel corpo una sostanza che potenzi l’attività proprio di quelle molecole che per doti innate si schierano a difesa dell’organismo. In questo contesto, Filaci ha anche spiegato che il rimedio proposto dal Cebr non deve essere considerato un farmaco di prevenzione, bensì una vera e propria e cura. Ecco perché si parla di rivoluzione: il nuovo vaccino non viene somministrato per evitare l’insorgere di una malattia, ma per curarla; e non si basa su sostanze artificiali, ma su una capacità di risposta delle cellule che già sono presenti nel sistema immunitario delle persone. I 14 pazienti sottoposti alla nuova cura hanno dato buone risposte: innanzitutto non è stata rilevata alcuna tossicità dell’iniezione. Il prolungamento della sopravvivenza è stato un altro grande traguardo, accompagnato da una forte risposta dell’organismo.

In Italia in arrivo l’iniezione che sconfigge il Papilloma virus

Nell’ultimo periodo, nel campo della ricerca medica, continuano le buone notizie a livello di nuove cure. Tra ricerche e sperimentazioni, sono state numerose e importanti le scoperte nell’ambito della salute. L’ultima è stata annunciata al Congresso Internazionale Eurogin 2016 a Salisburgo: presto sarà possibile sottoporsi al vaccino 9-valente, ovvero la “nuova versione” dei vecchi bivalente e quadrivalente. In una nota trasmessa al Congresso dall’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), si legge che il nuovo antidoto può ridurre del 20% l’insorgere del cancro HPV e può essere efficace fino all’80% contro le patologie precancerose.  Susanna Esposito, direttore dell’Unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Policlinico dell’università degli Studi di Milano e presidente Waidid, ha spiegato che: “L’infezione da Hpv non si contrae solo per via sessuale e non colpisce solo le donne, ma può essere trasmessa anche per via cutanea e coinvolgere entrambi i sessi”. Il nuovo 9 valente, quindi, rappresenta uno strumento di prevenzione di grande rilevanza, anche per i soggetti di sesso maschile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *