L’accordo tra UE e Turchia per il blocco della rotta balcanica e il rimpatrio di tutti i clandestini non bisognosi di protezione internazionale ha letteralmente indignato Medici Senza Frontiere. L’associazione, per protesta, rifiuta, con un documento ufficiale redatto il 17 Giugno, i fondi UE destinati alla cura dei feriti a causa della guerra in Turchia. Ciò che l’organizzazione vuole sottolineare è che è un paradosso vergognoso l’inviare dei soldi per curare persone alle quali poi non viene permesso di recarsi altrove per sopravvivere alla guerra. La scelta, è stato dichiarato, avrebbe valore etico e non politico.
Medici Senza Frontiere: lo stop alla migrazione irregolare dalla Turchia è una minaccia al diritto di asilo in tutto il mondo
Il monito lanciato dall’organizzazione indipendente Medici Senza Frontiere è chiarissimo: “Tutto ciò che l’Europa ha da offrire ai rifugiati è costringerli a restare nei paesi da cui cercano disperatamente di fuggire?”. Questa è la domanda a cui l’associazione vorrebbe una risposta, in attesa della quale verranno rifiutati i fondi stanziati per curare i turchi feriti in casa loro. L’associazione avrebbe scelto anche la strada “tecnologica” per far tornare i governi sui propri passi e ritirare la decisione del blocco della rotta. L’iniziativa ha voluto coinvolgere i cittadini europei facendo loro vivere, attraverso la realtà virtuale, quello che i clandestini sono costretti a subire ogni giorno, a partire dalle scene che i loro occhi devo vedere ad ogni risveglio. Tutto ciò è stato possibile grazie ai nuovi visori di realtà virtuale. A tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa è stato poi chiesto di firmare un appello per l’UE, con lo scopo di rivedere le decisioni riguardanti la migrazione irregolare. Sul diario di bordo dell’organizzazione, un’altra pagina molto delicata è dedicata alle operazioni di soccorso ai gommoni provenienti dalla Libia. “Ci passano i loro figli, ci affidano la cosa più cara”: questo è quanto si legge sul sito ufficiale, come testimonianza della gravità della situazione e delle condizioni di salute, ma anche emotive, dei clandestini disperati. Da quanto si apprende dall’organizzazione, non è raro che vengano intercettati dei gommoni solo per caso, senza che essi abbiano mai mandato richieste di soccorso; eppure li ritrovano lì, in mezzo al mare, pronti a cedere al loro inesorabile destino che, a conti fatti, è sempre meglio che tornare indietro.
Nigeria: emergenza umanitaria per 24.000 sfollati
24 mila persone sono state sfollate nel Borno State, in Nigeria e Medici Senza Frontiere dichiara l’emergenza umanitaria. Questo fiume umano disperato comprenderebbe 15.000 bambini di cui almeno 4.000 sotto i cinque anni. La malnutrizione è la preoccupazione più grande dell’organizzazione, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di una forma acuta che porta alla morte quasi certa. Gli sfollati hanno trovato rifugio nella città di Bama: Ghada Hatim, capomissione dell’associazione in Nigeria, ha dichiarato che è la prima volta che l’organizzazione riesce a raggiungere la città. Oltre alla sofferenza per malnutrizione, Hatim si è detto colpito per l’espressione delle persone, sui volti delle quali si legge chiaramente l’orrore a cui hanno assistito e sono scampati.