Vitamina D: cosa accade a chi non prende il sole? La risposta fa paura

Vitamina D: cosa accade a chi non prende il sole? La risposta fa paura

Con la fase 2 si torna a parlare di vitamina D: a molti, infatti, è accaduto di essere usciti l’ultima volta d’inverno e di aver iniziato una nuova vita saltando a piè pari la primavera.

Tante insolazioni e scottature sono state le controindicazioni maggiori ma in molti casi uscire ha portato una vera e propria iniezione di vitamina D a chi non vedeva il sole da oltre due mesi.

Non tutti, del resto, hanno avuto la possibilità di recuperare con terrazzi e giardini.

Mai come quest’anno, in sostanza, moltissimi nostri connazionali potrebbero riportare carenze della cosiddetta vitamina del sole da richiederne l’assunzione per vie eccezionali.

Carenza di vitamina D: gli effetti principali

  • Favorisce i processi di mineralizzazione al livello scheletrico
  • Fa assorbire il calcio all’intestino
  • Migliora le difese immunitarie

Il perché la vitamina D sia fondamentale per la nostra salute è presto detto.

Essa svolge diverse importanti funzioni a livello del nostro organismo. Innanzitutto, aiuta a far assorbire il calcio che introduciamo con gli alimenti da parte dell’intestino. In secondo luogo aiuta i processi di mineralizzazione a livello scheletrico, prevenendo il rachitismo nell’infanzia e l’osteomalacia negli anziani.

Inoltre, dati recenti mettono i bassi livelli di vitamina in correlazione con una minore risposta immunitaria, con alterazione dell’omeostasi dei glucidi (cioè con una ridotta capacità di rifornire il tessuto nervoso di una adeguata quantità di glucosio), con la ridotta funzionalità muscolare negli anziani, con la predisposizione per alcune tipologie tumorali.

La vitamina D, insomma, è fondamentale, bisogna prendere il sole e quando non è possibile va reintegrata con l’alimentazione o degli integratori.

Alimenti che contengono vitamina D

La vitamina D è contenuta soprattutto in alimenti grassi quali salmone, sgombro e tonno ma anche nell’olio di fegato di merluzzo, nel tuorlo d’uovo, nel burro e, in generale, nei formaggi più grassi. Tuttavia, la quantità contenuta in questi alimenti è relativamente bassa, e nei casi di deficienza l’alimentazione non riesce a sopperire alle necessità dell’organismo. In questi casi è utile fare ricorso ad un integratore che permetta di ripristinare i normali valori ematici. Le modalità d’integrazione possono essere mediante il colecalciferolo o mediante il calcifediolo, che possono essere assunti con diverse posologie.

L’importanza dell’attività fisica

Una graduale ripresa dell’attività fisica all’aperto, aiuterà a ripristinare la massa muscolare che purtroppo è stata poco sollecitata.

In secondo luogo è importante recuperare un’alimentazione sana ed equilibrata e rispettare lo schema della dieta mediterranea con 5 porzioni di frutta e verdura.

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