Eni: indetto un nuovo sciopero per il 13 Maggio

Eni: indetto un nuovo sciopero per il 13 Maggio

Continua la vertenza nei confronti di Eni. I sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per venerdì 13 Maggio. Nella stessa giornata una nuova manifestazione a Roma per discutere sul futuro della chimica italiana e il rilancio delle industrie. L’obbiettivo dei sindacati è quello di richiamare l’azienda energetica alle proprie responsabilità, chiedendo nuovi investimenti. Lavoratori e sindacati si schierano anche contro la cessione a Sk Capital, fondo americano. Proprio in questi giorni, infatti, è prevista la scadenza del periodo di trattative con Sk Capital, alla quale l’a.d. Descalzi aveva chiesto garanzie finanziarie.

Eni: obbligazioni a tasso fisso in due tranche

E’ di poche ore fa la notizia che Eni ha dato mandato a diverse banche per il collocamento di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso. Sono previste due tranche, una a 6 anni e una a 12 anni. L’annuncio avviene coerentemente con quanto era già stato deciso a Gennaio dal consiglio di amministrazione in merito al programma di Euro Medium Term Notes. L’obbiettivo è quello di mantenere un equilibrio tra debito e vita dell’azienda. Gli istituti bancari coinvolti sono Barclays Bank PLC, Banca IMI, Crédit Agricole CIB, J.P. Morgan, UniCredit Bank e Mediobanca. In un’intervista rilasciata qualche giorno fa, il Presidente Descalzi aveva toccato diversi argomenti. Descalzi ha innanzitutto rassicurato che il gruppo continuerà ad investire in Italia anche se il modello energetico mondiale sta cambiando ed è necessario seguire e anzi supportare i cambiamenti. La proposta dell’azienda è il cosiddetto “paradigma Africa”, ovvero investimenti, gas e nuove tecnologie per le rinnovabili. Sull’Africa, Descalzi ha anche detto:

Siamo stati la prima oil company a investire in Africa nella generazione elettrica, usando il gas associato che in precedenza veniva disperso, con 4 centrali in Congo e Nigeria, dove viene ormai prodotto rispettivamente il 60 e il 20% dell’elettricità. E ci sono nuovi progetti in Angola e Mozambico.

La protesta dei sindacati: scioperare è divenuto necessario

Il settore della chimica è ad un vicolo cieco. Questo è quanto sostengono i sindacati che hanno indetto lo sciopero di 8 ore per il 13 Maggio, in merito alla vertenza contro Eni. I rappresentanti dei lavoratori sono tutti d’accordo nel dichiarare che c’è grande preoccupazione per come l’azienda si sta comportando in relazione ad eventuali cessioni. Questo è quanto si legge in un comunicato ufficiale:

L’azienda continua a dichiarare che la cessione avverrà solo con le massime garanzie e che oltre a SK Capital ci sono altri soggetti industriali, sia esteri che italiani, interessati al business della chimica di Versalis, ma come rappresentanti dei lavoratori non possiamo dimenticare i disastri industriali con chiusure di intere filiere produttive e conseguenti perdite di posti di lavoro provocati dalle precedenti e troppe dismissioni del gruppo.

Si chiede a gran voce anche la collaborazione del Governo, affinché venga perseguito un progetto credibile per il futuro di Versalis. Lo Stato, secondo i sindacati, dovrebbe impegnarsi a partecipare agli investimenti per difendere l’occupazione, rilanciare il settore e salvaguardare il manifatturiero. Si attende, nelle prossime ore, la risposta del Presidente della Repubblica.

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