Costituito gruppo scientifico interdisciplinare per lo studio del geosito Vulcanello Cenerone di Pineto

Costituito gruppo scientifico interdisciplinare per lo studio del geosito Vulcanello Cenerone di Pineto

E’ stato presentato questa mattina nella Sala Corneli di Villa Filiani a Pineto il gruppo scientifico nazionale interdisciplinare che si occuperà dello studio del Vulcanello Cenerone di Pineto. Obiettivo del gruppo è quello di sviluppare uno studio approfondito e sistematico dell’habitat dell’area, con attenzione alla sua flora e alla sua fauna. Il gruppo di studio comprende entomologi, biologi, botanici, geochimici e geologi da varie università e enti di ricerca italiani e si arricchirà di altri ricercatori sia locali che nazionali.

Il gruppo è coordinato dal professor Francesco Stoppa, petrologo e vulcanologo dell’Università D’Annunzio di Chieti e ne fanno parte i professori dello stesso ateneo: Luigina Cellini (microbiologia); Luigi Menghini, (biologia farmaceutica); Piero Di Carlo (fisica dell’atmosfera) oltre a Fernando Tàmmaro, professore di Botanica Sistematica nell’Università degli Studi de L’Aquila; Lara Maistrello, ricercatrice di entomologia generale e applicata nell’Università di Modena-Reggio Emilia; Mauro Brilli e Francesca Giustini, ricercatori di Geochimica nell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria di Monterotondo; Gianluigi Rosatelli, ricercatore di geochimica alla D’Annunzio; Riccardo Poloni, laureando del Gruppo Modenese Scienze Naturali e Giovanni Iezzi, laureando alla D’Annunzio.

Il geosito “vulcanello Cenerone di Pineto” è stato recentemente riportato al suo stato naturale e messo in sicurezza ed è stato reso fruibile alla popolazione con l’allestimento di un’area di visita completa con cartelli illustrativi, che delimitano e proteggono l’area più sensibile, che ha iniziato la fase di rinaturalizzazione. Tale processo durerà finché non si sarà raggiunto un equilibrio tra fattori geologici, costruttivi e distruttivi, e con la sua specifica flora e fauna. Presenti in conferenza stampa il Sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, l’Assessora all’Ambiente Laura Traini, il professor Tàmmaro, il laureando Iezzi e il professor Stoppa il quale ha portato i saluti del resto del gruppo di ricerca.

Il sito – ha commentato Stoppa – suscita grande interesse sia nell’osservatore che visita il geosito sia nella comunità scientifica. Quest’ultima è particolarmente interessata a studiare i fenomeni di adattamento, in modo da capire quali processi vengano messi in atto dagli organismi per sopravvivere alla presenza di alte concentrazioni di sale e di idrocarburi. Questa peculiarità geologica può essere considerata un laboratorio naturale per studiare in che modo le caratteristiche chimiche estreme e peculiari di questo luogo influenzino la selezione e l’adattamento di flora e fauna e di come alcuni organismi viventi abbiano sviluppato specifiche strategie per sopravvivere alla presenza di sostanze altrimenti tossiche.

Il monitoraggio della rinaturalizzazione e ridistribuzione della flora e fauna tipiche è un obiettivo strategico avvalorato dalla costatazione che fino a ora non sono state condotte attività di studio intensive per valutare, in funzione del tempo e delle condizioni climatiche, il quantitativo di idrocarburi emessi dalle manifestazioni e la relativa composizione dei fanghi salini, il grado di biodegradazione e l’adattamento delle specie vegetali e animali autoctone alla presenza di questi agenti chimici. I rilievi floristici sono cruciali per verificare gli eventuali adattamenti morfologici delle piante a questa situazione di stress ambientale paragonando il comportamento della medesima specie in situazioni ‘normali’. Si tratta del quarto vulcanello italiano per importanza e reso fruibile ai turisti, tra gli obiettivi anche il confronto con gli altri tre e nel prossimo futuro si punterà a realizzare progetti ambiziosi come un centro visite, un eventuale orto botanico e anche una stazione geochimica e geofisica.

Come amministrazione comunale abbiamo voluto valorizzare questa peculiarità del nostro territorio – commentano l’Assessora all’Ambiente e il Sindaco del Comune di Pineto, Laura Traini e Robert Verrocchio – in questi mesi siamo stati a visitare i vulcanelli di fango di Monteleone e abbiamo potuto farci un’idea di quello che si potrebbe fare ulteriormente anche a Pineto. Siamo felici dell’interesse della comunità scientifica su questo sito. Abbiamo una convenzione gratuita con la D’Annunzio di Chieti che prevede che l’Università continui a monitorare il vulcanello, noi cercheremo anche attraverso bandi europei di intercettare finanziamenti per poter creare una rete di vulcanelli mettendoci in contatto anche con altre realtà simili in Italia.

A Pineto il Cenerone è il più grande e conosciuto, ma esistono altri tre vulcanelli a Borgo Santa Maria e altri sono in contrada Foggetta. Il nostro intento è stato quello recuperare e mettere in sicurezza quell’area e di arricchire il nostro territorio di un altro sito di interesse naturalistico e turistico con l’obiettivo di fare rete con gli altri siti esistenti come il Parco Filiani, l’Area Marina Protetta Torre di Cerrano e il parco marino. L’Amministrazione Comunale incoraggia fortemente le scuole di ogni ordine e grado e si mette a disposizione per il coordinamento con l’Università al fine di realizzare progetti didattici e visite guidate che coinvolgano i giovani.

fonte: comune di Pineto

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